Nei laboratori Bell Labs della compagnia telefonica AT&T (che in quegli anni aveva il monopolio del sistema telefonico USA) viene sviluppato il transistor, componente elettronico a stato solido che per dimensioni, affidabilità, consumo e costo rappresenta un salto generazionale rispetto all’uso delle valvole nella realizzazione dei calcolatori.
Il progetto è merito di John Bardeen, Walterr Brattain e William Shockley. Quest’ultimo in particolare diverrà il più noto per aver fondato a metà degli anni ’50 una sua azienda di produzione di semiconduttori, la “Shockley Semiconductor Laboratories”, nel piccolo paese rurale di Palo Alto in California.
Fra i motivi della scelta di questa località vi fu certamente il fatto che fosse il paese di nascità di Shockley. Nel 1957 un gruppo di dipendenti, guidato da Robert Noyce lasciò l’azienda per formare una loro spin-off, la “Fairchild Semiconductor”.
Qui Noyce sviluppò una tecnologia per collegare vari transistor su un unico strato (wafer) di silicio, dando origine alla nuova era dei circuiti integrati. Nacque così non solo la Silicon Valley, ma l’intera rivoluzione digitale, resa possibile dalle enormi potenzialità offerte dallo sviluppo di circuiti integrati sempre più potenti.