Licklider, Joseph (1915-1990)

Joseph Carl Robnett (J.C.R.), “Lick” Licklider è stato un importante fisico, matematico, e psicologo, che ha contribuito a molte delle idee innovative che hanno plasmato l’evoluzione dell’informatica nella nostra società. Negli anni dei grandi mainframe accessibili solo ad operatori specializzati ai quali venivano consegnati i programmi sotto forma di pacchi di schede perforate, Liklider ebbe la visione di un diverso modo di usare i computer, che permettesse agli utenti di accedere direttamente ed in modo autonomo alle risorse di calcolo.

Nel 1960, quando era vice presidente della società di consulenza informatica Bolt, Beranek, and Newman (BBN), pubblicò l’ importante articolo “Man Computer Symbiosis”, nel quale definì l’esigenza di una semplificazione della interazione uomo-macchina, introducendo il concetto di informatica personale come supporto al potenziamento dell’intelligenza umana.

Dal 1962 al 1964 fu direttore dell’Information Processing Techniques Office (IPTO), l’ importante dipartimento dell’ Advanced Research Projects Agency (ARPA), ente federale USA che si occupava di finanziare progetti di ricerca. In questo suo ruolo avviò, fra gli altri, il progetto MAC al MIT, che prevedeva la possibilità di collegare ad un unico grande computer fino a 30 utenti, ciascuno dei quali poteva utilizzare le risorse del computer in modo interattivo, tramite la sua telescrivente, come se il computer fosse a sua completa disposizione.

Fu questo il primo grande progetto di time-sharing (la rapida suddivisione delle risorse di calcolo fra tanti utenti, creando per ciascuno l’ effetto di risposta istantanea), che permetterà l’enorme espansione dell’utenza. Si deve quindi al time sharing la grande diffusione dell’informatica commerciale verso la fine degli anni 60, e il diffondersi dei primi servizi di accesso remoto a banche dati ed applicazioni.

Compito di Lick era anche di selezionare e finanziare le figure che potessero costituire e guidare dei gruppi di ricerca avanzata: molte delle persone da lui scelte saranno quelle che determinarono il corso dell’informatica nei decenni successivi. Per mantenere i contatti con i vari gruppi di ricerca, Licklider nell’agosto 1962 scrisse una serie di memo esponendo il concetto di rete universale di calcolatori, l’ “Intergalactic Computer Network”, termine provocatorio ma anche stimolante.

Nell’aprile del 1963 inviò ai suoi collaboratori il “Memorandum For Members and Affiliates of the Intergalactic Computer Network”, documento nel quale delineò appunto le caratteristiche di una rete geografica di macchine funzionanti in time sharing: da questo documento deriverà poi l’impostazione del progetto ARPANet, che successivamente evolverà nella rete di reti che verrà chiamata Internet.

Un altro importante merito di Lick durante la direzione dell’IPTO fu quello di aver finanziato la nascita dei primi corsi di dottorato in informatica (computer science) in 4 importanti università: U.C.Berkeley, Carnegie Mellon University (CMU), Massachusetts Institute of Technology (MIT), e Stanford. Questi programmi divennero attivi nel 1965, e rappresentarono un modello che fu presto seguito dalle altre università in USA e in altre nazioni.

Nel 1965 pubblicò “Libraries of the Future”, libro nel quale tratta delle modalità di archiviazione e consultazione elettronica delle informazioni. Come già Vannevar Bush, Lick si pose il problema di come raccogliere, organizzare e rendere accessibili grandi quantità di informazione, se non l’intero patrimonio di conoscenza dell’umanità. Ma invece del sistema elettromeccanico “Memex” proposta da Bush, la soluzione da lui descritta si basava su una rete di eleboratori e terminali.

Licklider definì il sistema precognitivo perchè sarebbe stato un sistema per il progresso e l’applicazione della conoscenza, che avrebbe estratto dall’insieme di documenti nuova conoscenza, rispondendo alle domande poste dagli utenti. Un sistema che in ultima analisi sarebbe stato in grado di analizzare il contenuto semantico di un documento per estrarne il significato. Concetti che ancora oggi, a distanza di 50 anni, malgrado l’avvento dei motori di ricerca, sono ben lungi da aver trovato risposte soddisfacenti.

Nel 1968 pubblicò “The Computer as a Communication Device”, un altro articolo (scritto insieme a Robert Taylor) che illustra la sua visione sull’uso delle reti di calcolatori per supportare le attività e la collaborazione di gruppi con interessi comuni, a prescindere dalla loro posizione geografica. Nello stesso anno tornò al MIT, con l’incarico di professore di informatica e direttore del progetto MAC, la cui evoluzione portò alla creazione del sistema operativo Multics.


Fonti

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