Thompson, Ken (1943- )

I Bell Labs della AT&T (la compagnia telefonica USA),  avevano dedicato per 4 anni  ingenti risorse e finanziamenti allo sviluppo del progetto Multics (un sofisticato sistema operativo time-sharing) in una joint venture con General Electric e MIT.

Quando nel 1969 i Bell Labs abbandonarono il progetto che si era rivelato troppo ambizioso e irrealizzabile, due abili programmatori, Ken Thompson e Dennis M. Ritchie, che  avevano lavorato al progetto Multics e ne apprezzavano le caratteristiche e l’ambiente di programmazione,  decisero di sviluppare autonomamente un piccolo sistema operativo time sharing con una architettura innovativa ed “elegante”, che chiamarono Unix.

Inizialmente scrissero il codice nel linguaggio assembler del PDP-7, un vecchio minicomputer della Digital Equipment Corporation che Thompson aveva scoperto essere al momento disponibile.

Unix permetteva l’uso da terminali remoti interattivi, l’accesso a file condivisi, introduceva concetti innovativi quali il file system gerarchico, l’interprete di riga di comando e la nozione di processi. Inoltre, poteva girare su  macchine relativamente piccole e poco costose, facilitandone l’utilizzo senza particolari vincoli di costo o complicazioni burocratiche; infine, poichè la normativa antitrust USA non permetteva ad AT&T di vendere lo Unix, questo veniva distribuito liberamente a chi fosse interessato.

Per tutte queste ragioni divenne divenne il sistema ideale su cui gli utenti potevano sperimentare e scambiarsi informazioni e commenti. Nel 1971 il sistema venne portato su un più potente PDP-11. Nel 1972 c’erano 10 installazioni di Unix. Thompson sviluppò un apposito linguaggio per la scrittura di sistemi operativi, che chiamò B, che fu successivamente ampliato da Ritchie e nominato C.

Nel 1973 Thompson e Ritchie riscrissero lo Unix nel linguaggio C, rendendolo quindi molto più “portatile” su macchine con diverse architetture hardware.  

Unix ebbe grande successo e influenza sugli sviluppi futuri dell’intero settore dei sistemi operativi. Inoltre, per le modalità con cui ebbe origine e fu distribuito, sopratutto nei primi anni, fu il capostipite di un ecosistema e e di una filosofia che venne definita “open”, cioè non appartenente ad una singola azienda, ma risultato del contributo di molti, spesso accessibile in modo gratuito e con modalità di licenza molto flessibili.


Fonti

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